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ICONA - Poesia di Antonio Cattino, scritta per il dipinto neo-bizantino di AnnaMaria CELI della Comunità Ellenica Messinese. - con allegata parafrasi del testo.

Cristo Pantocratore - Icona dipinta da AnnaMaria Celi e la mia poesia  " Icona"

ICONA

                                                                               
All’Uno ed al Tre m’inchino
Mistero dell’Universo insvelato
di Creazione forza e potenza
che non raggiungo col mio intelletto,
Umano troppo Umano …
il mio intelletto!

Chiave è il Tre della Perfezione,
Aureola, bagliore d’Incipit
e in quel severo sguardo
il Monito dell’Eterno Divenire,
ora sulla terra passeggero, quindi
in pura energia trasmutare.

Grecia che verbo compose
in antica Zankle sangue profuse
d’Evemero il pensiero allevò
fino a Bisanzio ed oltre,
raggi di luce emanando.

Menti oscurate d’Europa
si nutrirono di rotoli e tomi
da quel San Salvatore
Cenobio dei Greci
Ostello d’Universale Sapere. 
                                                                    

Antonio Cattino.



ICONA - Poesia di Antonio Cattino,  parafrasi scritta dall'autore.

La poesia di divide in due parti, la prima di carattere metafisico filosofico spiega la simbologia dell'icona bizantina, la Creazione, la Perfezione del Creato, l'impossibilità per la mente umana di comprendere il mistero della creazione e della vita.
La seconda parte è di carattere elegiaco ed evocativo della cultura e della tradizione greca a Messina, patria d'Evemero e di altri filosofi, Evemero tra l'altro propugnava la natura umana degli Dei che da uomini avevano prodotto imprese eccezionali ed eroiche e perciò si erano guadagnati l'ascensione all'Olimpo.
La poesia si chiude rievocando il ruolo che il convento del SS. Salvatore dei Greci , fondato dal Gran Conte Ruggero ebbe per la cultura europea nei secoli bui del Medioevo.


All’Uno ed al Tre m’inchino

M'inchino all'unicità dell'intero Creato ed alla sua perfezione 

Mistero dell’Universo insvelato
di Creazione forza e potenza

Ancora non conosciamo il mistero della 
creazione dell'Universo, quindi la sua vita-
quale ne fu la forza e la potenza

che non raggiungo col mio intelletto
Umano troppo Umano …
il mio intelletto!

fatti che non posso comprendere col mio intelletto
che rimane umano,(mi sento  troppo piccolo per potere comprendere)-

Chiave è il Tre della Perfezione,

La chiave dell'icona è la benedizione a tre dita
testimoniata dalla Trinità dei Cristiani, la perfezione assoluta.-

Aureola, bagliore d’Incipit

L'aureola dell'Icona rappresenta il bagliore iniziale dell'Universo-

e in quel severo sguardo
il Monito dell’Eterno Divenire,
ora sulla terra passeggero, quindi
in pura energia trasmutare.

Nello squardo severo dell'icona c'è il monito:
attento uomo! La tua non è una condizione immortale!
sei di passaggio su questa terra,poi ti trasformerai in pura energia e ritornerai all'Universo-

Grecia che verbo compose
in antica Zankle sangue profuse

la Grecia,madre della Filosofia e delle arti, portò a Zankle- Messina la sua genia e il suo sangue

d’Evemero il pensiero allevò

Evemero da Messina si formò in questa terra ( Mitologo e filosofo del IV secolo a.c.)

fino a Bisanzio ed oltre,
raggi di luce emanando.

La cultura greca fu coltivata fino ed oltre la permanenza dell'Impero di Bisanzio e la città di Messina ne fu il Faro irradiatore -

Menti oscurate d’Europa
si nutrirono di rotoli e tomi
da quel San Salvatore
Cenobio dei Greci
Ostello d’Universale Sapere.

Nell'oscuro Medio Evo d'Europa
le menti  desiderose di cultura e di sapere
furono nutrite da quel convento di San Salvatore dei Greci 
(creato dal Gran Conte Ruggero il Normanno, in cui si traduceva in latino dal greco le opere dell'antichità) che accoglieva ed irradiava il sapere universale.
Antonio Cattino.
Duomo di Messina-Cristo Pantocratore- Mosaico absidale



NOTA dell'AUTORE,

Annamaria Celi, persona eclettica e di tanti interessi, fa parte tra l'altro della comunità ellenica di Messina; nipote d'arte ( dell'attore regista Adolfo Celi), si sta specializzando nella pittura di sacre icone Greco Bizantine,  l'anno scorso, mi invitò gentilmente di affiancare con una mia poesia la sua opera di Cristo Pantocratore.
Colto di sorpresa da questa richiesta, le chiesi qualche giorno per decidere e le manifestai, intanto, che io, essendo agnostico, sarei stato il meno indicato per potere narrare e commentare in poesia, un concetto, anzi più concetti religiosi, . Poi decisi per il si, dopo che mi recai in Cattedrale a Messina, dove nella volta dell'abside centrale,campeggia una grande e bella figura di Cristo Pantocratore, m'immersi nella contemplazione del grande mosaico e ne uscii dopo mezz'ora impressionato dalla forza di quell'arte sacra. Pensai a come dovesse apparire nei secoli trascorsi ad un semplice fedele quella figura con tutta la sua simbologia. Il risultato fu quello che vedete in questa poesia. Ho allegato una parziale ma esauriente parafrasi del testo per facilitarne a tutti la comprensione dei concetti espressi ...
Grazie per l'attenzione. Antonio Cattino.




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