PRIMAVERA MARINA - Poesie di Antonio Cattino, Mariagrazia Genovese, Vittorio Ballato e Pasquale Ermio- Immagini e video di Jo Pic.
Campagne fiorite- foto di Jo Pic - 2017 |
foto di Jo Pic -2017 |
In Sicilia, la Primavera ha un suo prologo con la Primavera Marina. Essa raggiunge le nostre spiagge e le nostre colline un mese prima, nell'ultima decade di febbraio, Ma anche in Calabria, nelle zone marine e nelle colline prospicienti il mare, il clima si addolcisce, le giornate di luce e di sole diventano sempre più frequenti. Il fiorire dell'acetosella colora i campi e le radure, intere colline si coprono del loro giallo intenso. Anche gli uomini e le donne risentono piacevolmente di questo anticipo di stagione, e soprattutto i giovani, in cui comincia a sbocciare il sentimento dell'amore, mentre nella Valle dei Templi ad Agrigento ed in tutti i giardini della Sicilia il mandorlo ci dona la sua fioritura. Tutto diventa più bello ed anche i versi dei poeti si soffermano nel cantare questa questa rinascita della natura. Pubblico quindi due poesie mie, una di Maria Grazia Genovese, una di Vittorio Ballato ed una di Pasquale Ermio, che ringrazio per avere aderito a questa piccola ma significativa iniziativa.
VERSO PRIMAVERA di ANTONIO CATTINO
Timido un rametto
si copre si peluria,
riverberi d’argento
ai primi raggi dona,
la marina brezza
lo scuote dolcemente
ed orgoglioso mostra
le preziose gemme.
Ritorna temporale
in improvviso scroscio,
le nude zolle veste
d’erbette e acetoselle.
Trans-luce chiaro il giorno
in aura avvolgente,
magia nel tuo viso
canti d’amor pretende.
Antonio Cattino@ gennaio 2017
ANCORA PRIMAVERA MARINA - di ANTONIO CATTINO
Pesco fiorito del mandorlo compagno
in giorni di chiarori iridescenti,
brezze leggere da marine vaghe
che da rovinose onde cercano riposo;
Mentre i cristalli dei selvaggi monti
distillano gli umori della vita
che lentamente ritrova le verzure
in tepide giornate soleggiate;
Ammiro allegri stormi volteggiare,
rombi e losanghe in cielo disegnando,
radendo boschi e case verso il mare;
Due rondini nel cielo vedo guizzare
sopra ruscello che gorgogliando scende
in valle già dipinta dei suoi gialli
.
Il canto degli uccelli mi accompagna,
la chioma, al sole, una fanciulla scioglie
antonio cattino @ Febbraio 2013
PRIMAVERA MARINA Di MARIAGRAZIA GENOVESE ( in dialetto messinese ed in Italiano)
Finu a riva ‘u mari
crisci u zzucameli…!
Ciatu mei.
Ciatu
di lu me ciatu
e du me cori.
Ciatu marinu
chi sfida u nvernu
e posa
supra labbra disiusi
di suspiri e zzucameli.
Ciatu di lu me cori
e di tutta la me vita.
Finestri prima di lu tempu
spalancati pi’ ghinchiri
lu pettu i ddu rispiru
salatu
di lu Strittu
chi non mi fa lassari
sta città llianata.
Finu a riva ‘u mari
crisci u zzucameli…
e jo m’affacciu
a dda baccunata
chi japri nta marina
a vista ‘mpariggiabili
unni pi’ mia lu munnu
nasci e mori.
Sì! Nta sta me terra
chi mi doli e bramu
d’affreu dilusu.
Cca, finu a riva ‘u mari
crisci u zzucameli!
PRIMAVERA MARINA
Sino in riva al mare
cresce lo “zzucameli”*…!
Fiato mio.
Fiato
del mio fiato
e del mio cuore.
Fiato marino
che sfida l’inverno
e posa
su labbra desiose
di sospiri e zzucameli.
Fiato del mio cuore
e di tutta la mia vita.
Finestre prima del tempo
spalancate per riempire
il petto di quel respiro
salato
dello Stretto
che non mi fa lasciare
questa città svagata.
Sino in riva al mare
cresce lo zzucameli…
ed io mi affaccio
a quella balconata
che apre sulla marina
la vista impareggiabile
dove per me il mondo
nasce e muore.
Sì! In questa mia terra
che mi duole e bramo
di desiderio deluso.
Qua,sino in riva al mare
cresce lo zzucameli!
(*lo zzucameli è l’acetosella)
Mariagrazia Genovese - Febbraio 2017
Risveglio di Primavera di Alfons Siber- 1905 |
JORNU 'I PRIMAVERA di VITTORIO BALLATO (In lingua siciliana e traduzione in Italiano)
Scorgi luntanu 'na picca 'i chiaria,
È jornu fattu e lu binignu suli
L'aceddi fannu nidi pi cuvari,
Un picciutteddu 'nciammatu d'amuri,
" 'Stu bruciuri d''u me pettu fa' spiriri,
GIORNO di Primavera
Vedi lontano un poco di chiarore,
É giorno fatto ed il benevolo sole,
Gli uccelli nidificano per covare,
Un giovanotto ardente d'amore,
- "Questo bruciore dal mio petto fai scomparire
Vittorio Ballato.@ Diritti riservati.
RISCRIVO di PASQUALE ERMIO
Stinge, col disciogliersi della neve,
il nero della merla,
dei giorni più freddi.
Spiderman, spossato,
si dimena,
imbrigliato alla sospesa luna,
tra ciuffi di ambigua “ferla”
e novembrini venti di guerra.
Al primo apparire,
il ritorno del sole ispirato
picchietta di giallo
il prato rinato,
slega la mente
dal socratico letargo.
Torna, consueto,
l’atteso candore,
del mandorlo in fiore.
Con penna di gabbiano
e osso di seppia riscrivo
la primavera marina,
vista dall’altura,
terrazza di Taormina.
Centauro, galoppo di fantasia,
nel dodecaedro platonico,
nemesi storica e simbologia.
24/02/2017 @ Pasquale Ermio
Scorgi luntanu 'na picca 'i chiaria,
senti a distanza lu cantu dî jaddi,
quarcunu pi li strati già passia,
'ntantu 'u suli s'affaccia 'ntra li vaddi.
È jornu fattu e lu binignu suli
'ccumenza a 'cchianari pi lu celu,
trasi 'i straforu ntê prufunni guli,
stenni la luci, lu so chiaru velu.
L'aceddi fannu nidi pi cuvari,
la terra 'ncanta e l'aria si prufuma,
tanti carusi stannu pi jucari,
'u cuntadinu erba sicca 'dduma.
Un picciutteddu 'nciammatu d'amuri,
passa cantannu e â so amata dici:
" 'Stu bruciuri d''u me pettu fa' spiriri,
ciatu di l'arma mia fammi filici! "
GIORNO di Primavera
Vedi lontano un poco di chiarore,
senti a distanza il canto dei galli,
qualcuno per le strade già passeggia,
intanto il sole si affaccia tra le valli.
É giorno fatto ed il benevolo sole,
incomincia a salire verso il cielo,
entra di nascosto nelle profonde gole,
stende la luce, il suo chiaro velo.
Gli uccelli nidificano per covare,
la terra é un incanto, l'aria si profuma,
tanti bambini si mettono a giocare,
il contadino dà fuoco all'erba secca.
Un giovanotto ardente d'amore,
passa cantando e alla sua amata dice:
- "Questo bruciore dal mio petto fai scomparire
anima dell'anima mia, fammi felice!"-
Vittorio Ballato.@ Diritti riservati.
RISCRIVO di PASQUALE ERMIO
Stinge, col disciogliersi della neve,
il nero della merla,
dei giorni più freddi.
Spiderman, spossato,
si dimena,
imbrigliato alla sospesa luna,
tra ciuffi di ambigua “ferla”
e novembrini venti di guerra.
Al primo apparire,
il ritorno del sole ispirato
picchietta di giallo
il prato rinato,
slega la mente
dal socratico letargo.
Torna, consueto,
l’atteso candore,
del mandorlo in fiore.
Con penna di gabbiano
e osso di seppia riscrivo
la primavera marina,
vista dall’altura,
terrazza di Taormina.
Centauro, galoppo di fantasia,
nel dodecaedro platonico,
nemesi storica e simbologia.
24/02/2017 @ Pasquale Ermio
Sono riuscita a leggere tutti i vostri testi... e ho fatto colazione col siero dolcissimo della vostra poesia, in versi ed immagini,tutto da gustare. Un vero incantamento!
RispondiEliminaChapeau, Amici cari :-)
Grazie, Adelaide Cantafio a nome di tutti gli artisti impegnati in questo post, ti dico che siamo onorati del tuo bellissimo commento.
EliminaUn sincero e caloroso ringraziamento al poeta Antonio Cattino per avermi inserito tra gli amici che con i loro bei versi, in modo amabile, hanno decantato il piacevole risveglio della Primavera. Alla poetessa Adelaide Cantafio il mio caro e deferente saluto, unito ad sentito grazie.
RispondiEliminaIl mio grazie va a te,per aver aderito a questa iniziativa che, anche attraverso i tuoi armoniosi versi,testimonia della vitalità della poesia siciliana, sia nella nostra lingua che in quella italiana. Un caro saluto, Vittorio.
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