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SE GAZA di Maria Teresa Infante



Gemeva il Golgota sotto la coltre nera
stille di pianto rigavano i suoi fianchi
nuvole infami celavano il coraggio
di dare luce a tanta verità.

Rosso che brucia come bacio di Giuda
musica infida cantò tre volte il gallo
troppe le croci ad inchiodar l’inganno
sul monte amaro di fango ricoperto.

Lustre medaglie assise sopra i petti
vinti e sconfitti son santi e peccatori
ancora il Golgota oscilla sotto l’egira
di chi ogni giorno stupra pietà di Dio.

Sparse nel vento le tavole del Sinai
non c’è più pace tra dune e cattedrali
nuvole abiette ingravidano cieli
e tra le vigne i frutti son granate.

Striscia di latte, moschee pietrificate
allatta i cuccioli, con stille del suo sangue
Gaza che muore, o che non è mai nata
Gaza che piange e cinque volte prega.

Se fosse pace rifiorirebbe l’Eden
il melo antico di marcio morirebbe
musica d’arpe dai minareti bianchi
e dai cannoni crisalidi schiumate

E geme il Golgota
mentre una madre muore
in mezzo a un campo,
solo un pallone e un fiore.


Gaza che muore… ma Gaza siamo noi.

Maria Teresa Infante @




Targa Menzione di Merito Premio Alda merini
Accademia dei Bronzi/Vincenzo Ursini – 3/05/2014
Silloge - C’è sempre una ragione – Ediz La Lettera Scarlatta 2014
Nell'ottobre del 2014 viene insignita del titolo di ambasciatrice di pace nel mondo dalla Universum Academy Switzerland

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