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Caxxo! Quell'attimo - Storie di tutti i giorni - Romanzo di Enzo Meli





                                                     
                                            Enzo Meli


“Un piccolo grande romanzo", non tanto piccolo però da classificarlo tra i romanzi brevi, cento pagine nette, un condensato di emozioni, che avvinghiano il lettore dalla prima all’ultima pagina, presenta un aspetto dolente della vita nella società contemporanea che si sviluppa in maniera altrettanto dolente, ma nell’ombra, i cui episodi sono quasi sempre sussurrati, perché interessano anche le famiglie, le amicizie più strette, non solo coinvolte ma letteralmente stritolate da quel nero fenomeno che è la diffusione di massa fra i giovani ( e non solo) della droga.

Questo libro di Enzo Meli ha il pregio e la convinzione di divenire, fin dal titolo, a dire il vero molto originale(…), un grido di dolore per questa nuova piaga universale che, fino agli anni ’50 del secolo scorso interessava quasi esclusivamente i ceti agiati della nostra società, ma che oggi inghiotte e distrugge una quantità enorme di giovani vite, a volte insieme alle loro famiglie.

Questo fenomeno, a detta di molti studiosi di cose della società, di filosofi e di storici, rappresenta uno dei sintomi della decadenza delle società occidentali.

Il teatro della storia narrata è Torino, ma si potrebbe svolgere in una qualsiasi città italiana o europea. Solo che questa in particolare è una storia vera, certo trasfigurata per opportuni motivi, ma si è svolta a Torino.

Ed allora ci domandiamo qual è il ruolo della famiglia oggi, rispetto alla formazione delle coscienze dei giovani ragazzi, o quello importantissimo della scuola nella stessa direzione. E quindi - nelle famiglie qual è il grado di dialogo genitori-figli che affronti i problemi che i giovani pongono rispetto ai loro conflitti interiori. 

Problemi e domande che restano insoluti o letteralmente inevasi, che quindi diventano drammi se non affrontati con l’aiuto di un’autorità genitoriale comprensiva seppur autorevole.

Una società quindi, quella odierna, spesso fortemente inquinata a dismisura dalla febbre consumistica e competitiva della nuova globalizzazione, che richiede come unici totem la prestazione e l’immagine e quasi mai il valore interiore della persona.

Allora davanti all’angoscia dei loro conflitti non risolti, le uniche soluzioni che i giovani intravedono sono la fuga nei paradisi artificiali della droga o quella, ahinoi in continuo aumento, del suicidio. 

Si comincia con il fumo dello spinello d’erba, per poi passare quasi sempre all’assunzione delle droghe, via via sempre più pesanti, fino alla cocaina.

Lo Stato annaspa, i fiumi di droga che arrivano in Italia sono COSA delle cosche mafiose di ogni derivazione (mafia, camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita), oramai fanno le cose in grande in maniera manageriale. Il problema non è per loro quanti spacciatori vengono pizzicati e mandati in carcere, tanto sono figure facilmente sostituibili, ma quanta materia prima arriva in Italia e come viene distribuita ai grossisti.

Enzo Meli, in questo suo romanzo alza il tiro dell’indignazione e della denuncia, evidenzia con forza come questo fenomeno della droga annienta i cervelli e le personalità di coloro che ne divengono succubi, li fa scivolare verso una condizione subumana, verso una vita di “Merda” dove l’unico pensiero è quello di assicurarsi, con ogni mezzo, la dose quotidiana di questa “Merda” per stare qualche ora bene e poi domani sarà la stessa storia.

Un mondo subumano quindi, di estrema solitudine, un mondo che porta a delinquere, a prostituirsi, al tracollo economico delle famiglie… che tirano fin quando possono e poi si arrendono e soccombono.

Enzo usa un linguaggio duro che raggela ma che va a segno, nella sua scrittura impiega un sovrapporsi di concetti e di ricordi, smembrati, come smembrati sono i cervelli dei drogati, ricordi che di conseguenza non seguono un filo cronologico coerente, ma sono caratterizzati da flash back a caso e che a caso si sovrappongono.

Nel libro di Enzo Meli ho trovato una sorpresa, assolutamente inaspettata: fra i personaggi che si affacciano alla storia narrata, nel “Cuntu” come lui ama definire i suoi romanzi, mutuando dalla lingua siciliana, vi è il professore Enrico Caltagirone, glottologo e grande poeta italiano, comune nostro amico, di cui mi onoro della sua amicizia, già autore di una appassionata quanto impegnata nota introduttiva al libro.

Un libro da leggere questo “Ca**o! Quell’attimo…”

Un piccolo grande romanzo scritto per una finalità alta, la sconfitta della droga!

Il romanzo ha ricevuto l’Encomio della sezione italiana dell’Associazione Dico NO alla Droga “…per aver permesso di realizzare un Evento contro la droga molto efficace e di successo.”
Antonio Cattino

Coloro che volessero acquistare il romanzo <Caxxo! Quell'attimo> possono mettersi in contatto in privato con Enzo Meli su Messanger di Facebook o su WhatsApp-oppure per E Mail <
enzomeliscrittore@virgilio.it>


Brevi note biografiche dell' autore:
Enzo Meli - discendente del grande poeta siciliano Giovanni Meli, è nato a Comiso (Ragusa) nel 1945 dopo avere frequentato nella sua città natale l'Istituto d'Arte, si trasferì a Torino, avendo lavorato nel campo della moda, nel 1974 inventò un nuovo uso del Lurex, il nuovo
tessuto jeans in lamè, che tanta fortuna ebbe negli anni successivi.
Dal 1976 si è occupato di radio e televisione, inventando e producendo centinaia di format televisivi. Autore e produttore televisivo, è stato precursore delle radio e televisioni commerciali private.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo "I delitti del santo di maggio"
che avendo avuto un certo successo è stato subito seguito da una continuazione "Il Nodo".
Qualche anno dopo ha pubblicato il libro autobiografico "Io & Paulo Coelho".

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