GENIUS LOCI - Romanzo di Maria Grazia Genovese -- una novità interessante nel panorama della narrativa - Intervista all'autrice
La copertina del libro |
Maria Grazia Genovese |
La decisione di Maria ed Alessandro di lasciare l’anonimo appartamento cittadino, acquistando una vecchia villa di campagna, in una contrada agricola vicina alla città, apre a Maria la scoperta di un orizzonte antico, da cui lei proviene e se ne sente parte.
Scopre infatti in un vecchio scrittoio, semidistrutto dal tempo e dall’incuria, tre diari redatti da una certa Matilde, il primo inizia dal 19 marzo 1859 e l’ultimo si conclude il 27 dicembre del 1908, un giorno prima del grande terremoto di Messina e Reggio che distrusse le due città.
Con grande sorpresa Maria va sincerandosi che Matilde è la sua antenata, in linea diretta con la madre, quindi sua.
La decisione di acquistare e trasferirsi nell’antica villa di campagna dei suoi avi, le appare quindi un segno del destino che la guida a tale ricongiunzione dopo uno spazio di tempo di oltre centocinquant’anni. Il romanzo, Opera Prima di narrativa, della poetessa e musicista Maria Grazia Genovese, partendo da questo incipit, si snoda lungo la vita di Matilde con cui Maria dialoga, commentando il diario in cui, ad un certo punto, comparirà Pietro, l’amore di tutta una vita di Matilde, ed allora la storia fa un salto di qualità, diviene storia di sentimenti, di un amore mai domo tra Matilde e Pietro, rapiti, come sono stati, da una profonda passione d’amore che durerà nel ricordo, ben oltre la morte di Pietro.
Il romanzo rappresenta anche uno spaccato di vita cittadina del periodo pre-terremoto della città di Messina, dalla metà del XIX secolo ai primi anni del novecento: — i fermenti culturali e patriottici nella nobiltà e borghesia messinese, con gli ideali risorgimentali ed unitari, di cui Pietro ne fu combattivo esponente.
Vi è nel romanzo una luce storica sui fatti che accaddero a Messina nel 1860 con l’ingresso dei garibaldini; o nella partecipazione dei patrioti messinesi al tentativo di Garibaldi, di prendere Roma, fallito in Aspromonte nell'agosto del 1862, ed a cui Pietro aveva deciso di partecipare, non senza l’apprensione e la contrarietà di Matilde.
Da parte di Maria Grazia Genovese vi è, in questo suo primo romanzo, lo sforzo ben riuscito di costruire oltre la trama, che si snoda nello scritto, un’architettura testuale composita, moderna ed originale, che va oltre la tradizione diaristica fin ora conosciuta, e che s’incardina in un dialogo virtuale a distanza di oltre un secolo fra le due donne, creando un’opera di alta scrittura creativa.
La stessa vicenda amorosa, coi suoi naturali ed intimi incontri d’amore, viene trattata con elegante stile descrittivo, in cui risalta l’Eros come incontenibile moto dell’anima ed in cui si manifesta la reciproca perdurante attrazione.
L’opera “ GENIUS LOCI” è quindi un’opera composita, per certi aspetti innovativa, i diversi colori di stampa tra le pagine del diario di Matilde e la parte narrata di Maria, l’inserimento del dialetto messinese (con traduzione in lingua a margine), fin dal prologo, nella parlata della domestica Rosina, o dei contadini del fondo di San Filippo, disegnano insieme alle poesie dell’autrice di commento dei vari episodi principali, una testura interessante, che rende il romanzo palpitante, vivo e godibile.
Ora leggiamo le risposte dell’intervista che ho realizzato con l’autrice che meglio ci faranno comprendere il variegato quadro del romanzo.
D - Perchè Maria "parla" in terza persona e Matilde in prima?
Trovo che il narrare in prima persona faciliti l'emersione delle sensazioni e dei sentimenti più profondi. La formula diaristica, usata per il personaggio "antico" di Matilde, si configura, in effetti, come una lunga, intima, confessione che si dipana nell'arco di cinquant'anni. La protagonista moderna, invece, che vive l'esperienza della lettura dei diari dell'antenata nell'arco di pochi mesi, viene vista dal narratore esterno, ma quando ho sentito la necessità di affondare nei suoi pensieri più nascosti, ho fatto sì che Maria li esprimesse attraverso la poesia o in sue brevi annotazioni in prima persona in prosa lirica.
D - Nel racconto coesistono due personaggi sfalsati nel tempo Matilde e Maria; Che funzione ha il personaggio moderno di Maria?
Da un lato, Maria fa chiarezza su alcune parti della cronaca familiare (si tratta dei propri avi), dall'altra, anche grazie all'inserimento di alcune "sue" poesie, interrompe ad arte la narrazione per creare momenti di riflessione filosofica, talvolta storica, sicuramente esistenziale.
D - Perchè la scelta di usare due colori di inchiostro diversi?
Innanzitutto mi si è posta una necessità squisitamente tecnica: ci sono vari registri linguistici e l'uso del dialetto, di alcuni francesismi, oltre che diversi piani temporali che, solo evidenziati dal corsivo, avrebbero potuto finire col confondere il lettore, ma c'è anche un altro motivo: per me il viola è il colore della nostalgia, ecco perchè ho voluto usarlo per il diario ottocentesco. Sono una inguaribile nostalgica del tempo che fu.
D - In quale dei due personaggi femminili senti di poterti rispecchiare maggiormente?
In entrambe ho riversato lati del mio carattere sognatore, appassionato, riflessivo e forse, a volte, impulsivo. Credo che questa identificazione sia inevitabile, che succeda a tutti i narratori che "aprono" il loro mondo interiore e si lasciano pervadere dalla storia e dalle emozioni che poi riversano sulla pagina. Non puoi parlare di qualcosa che non ti appartiene, anche le narrazioni più fantastiche attingono al mondo di chi le crea: sono trasfigurazioni dello stesso.
D - Qual è il significato ultimo che hai voluto affidare al tuo romanzo?
Genius Loci è sicuramente un romanzo storico e una cronaca familiare. Ho sempre dato molta importanza al ricordo, all'idea di consegnare spiritualmente qualcosa perchè non vada perduta, perchè se non vieni ricordato, non hai vissuto. Ho anche voluto tramandare, diffondere, gli usi, i modi, la cucina, le credenze, talvolta le superstizioni del popolo siciliano, messinese nella fattispecie, e, non ultimo, il dialetto: come ho già fatto in poesia, ho voluto usare la parrata missinisa* trasmessami da mia nonna, con tutto il calore, la drammaticità e l'ironia che l'accompagna.
Però sono convinta che il mio romanzo sia soprattutto una storia d'amore - vera, peraltro - e dunque il libro è una lunga riflessione sul potere dei sentimenti, dell'amore ieri, oggi, sempre. E sul destino. Se i miei antenati non avessero compiuto alcune scelte, a volte drammatiche, io non sarei qui a raccontare. Da cui la dedica iniziale: all'Amore, al Tempo, al Destino.
By Antonio Cattino
*La parlata messinese (dialetto-lingua della città di Messina e del suo circondario).
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Il romanzo 'Genius Loci' verrà presentato alla Biblioteca Regionale Universitaria (salone Eventi) giorno 15 ottobre, venerdì, alle ore 17,00, via 1° Settembre 117 palazzo Arcivescovile.
Sono richiesti per l'ingresso il Green Pass e d'indossare la mascherina.
ps Coloro che fossero interessati ad acquistare il libro possono mettersi in contatto con l'autrice in privato, su Messanger di Facebook - digitando: Mariagrazia Genovese -
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