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Una conversazione con JOSE' RUSSOTTI sulla sua - ANTOLOGIA dei POETI SICILIANI - 2020-2021 in due volumi

 







Ho incontrato Josè Russotti, poeta, pittore, grafico pubblicitario, autore teatrale e paroliere, una vita artistica a tutto tondo fatta di traguardi e ripartenze. 

Lui mi ha gentilmente consegnato una copia delle ultime sue produzioni, forse la più prediletta: il primo volume dell’ANTOLOGIA DEI POETI SICILIANI con sottotitolo Vent’anni dopo il 2000 - edito dall’Associazine Fogghi Mavvagnoti di cui Josè è coordinatore ed animatore. Subito iniziamo una discussione su quest’opera in cui benevolmente mi ha voluto inserire, dicendomi con la forza espressiva che gli è propria:  “ Vedi caro Antonio che questa non è solo una normale antologia di poeti ma è un percorso nella poesia siciliana contemporanea, i profili dei poeti che ho inserito sono le tappe di questo percorso, le mie note di presentazione e le note critiche che vari commentatori e recensori hanno stilato, disegnano un quadro essenziale dello stato di salute della Poesia in Sicilia.” Certamente nella tua opera preparatoria avrai dimenticato qualche poeta meritevole di essere inserito”, aggiungo io, ma vedremo se recupererai nel secondo volume.

Josè Russotti dice anche: “La Sicilia è una grande fucina di poeti e di poesia, vi è una rinascita poetica nella nostra Regione, ma molto contraddittoria: un proliferare di reading, di concorsi, e di pubblicazioni, in sostanza <autopubblicazioni> che non sono il frutto di una seria selezione, spesso le case editrici accolgono tutti, bravi e meno bravi, poeti e scrittori, tutti rimangono felici e contenti.” 

Tutto ciò non aiuta ad una crescita della qualità, dico io, la proliferazione dei concorsi poetici, l’amplificazione sui social- net, determinano spesso un appiattimento verso il basso della qualità poetica. 

“Questa Antologia vuole mettere un punto  in  questa situazione, fare emergere chi la poesia la fa sul serio”, prosegue Josè “ed è proprio per questo motivo che non organizzerò più alcun concorso, dopo le tre edizioni del Concorso <Fogghi Mavvagnoti> di Malvagna e quella collegata, dedicata alla poesia in lingua italiana coordinata dal prof. Pietro Cosentino di Palermo, e le due edizioni del Premio intitolato a Maria Costa di Gesso-Messina, mi hanno visto impegnato in questi ultimi anni per la buona riuscita di questi eventi, come del resto è stato.”
"Troppi concorsi quindi” dice Josè Russotti,”meglio fare dell’altro per promuovere la poesia e la cultura.”

Josè Russotti


Ma chi è Josè Russotti? Josè è un poeta con una forte caratterizzazione personale, la sua è una poesia originale, dura nei toni e dai concetti non banali, egli scrive di sovente nel dialetto siciliano di Malvagna, ma anche in lingua italiana, trasferendo nelle sue poesie tutte le sfumature lessicali e fonetiche del suo dialetto, talvolta costruendo sorprendenti metafore e similitudini.

La sua poesia sa della durezza del basalto lavico creato dai fuochi perenni dell’Etna, ma anche della fluidità e cristallinità  delle acque del fiume Alcantara, l’antico Assinos, che scorre  a valle di Malvagna.

I temi della poesia di Josè spaziano dal suo rapporto con la Sicilia -Terra Madre - spesso problematico ma sempre filiale, a quello degli affetti e la dedizione alla famiglia, al ricordo particolarmente nostalgico del padre, morto prematuramente dopo essere ritornato dall’Argentina, Paese dove era emigrato con la  moglie e dove Josè stesso era nato.

La morte del padre che segnò in senso melanconico la sua infanzia e la sua prima giovinezza, gettò i semi del suo essere poeta. E poi al ricordo della madre a cui dedica liriche struggenti fino all’ultimo drammatico commiato che lei gli rivolge dal letto di morte.

Josè Russotti scrive anche poesia sociale, infatti ricorda le lotte dei contadini poveri per la terra e la dignità del lavoro, denuncia l’abbandono della terra e lo spopolamento dei piccoli comuni agricoli siciliani come Malvagna, la drammatica solitudine degli anziani che sono rimasti nel paese. Esordisce ufficialmente come poeta nel 1999, ottenendo una menzione d’onore al concorso letterario Vann’Antò-Saitta con la poesia <U scontru> con giuria presieduta dal compianto professore Giuseppe Cavarra. Sono seguite poi altre affermazioni importanti, raggiungendo il podio non solo come poeta, ma anche come autore teatrale, ha pubblicato un CD di canzoni di cui è paroliere. La sua produzione spazia dalla poesia alla pittura, nonché alla promozione artistica e culturale, campo in cui ha coordinato insieme ad altri, la nascita e l’impianto del Museo di arti visive contemporanee della Valle dell’Alcantara: -Lanz’Art - con sede a Malvagna,  prendendo nome dalla famiglia Lanza che nel 1626 fondò il borgo di Malvagna, invitando a trasferirvisi le popolazioni del fondovalle, in massima parte di Moio Alcantara, minacciate dalla malaria.

Il museo prese avvio da una folta ed importante donazione di opere della pittrice Elsa Emmy, una delle ultime discendenti della famiglia Lanza.

Con la sua opera poetica Josè Russotti ha avuto il merito di recuperare il dialetto di Malvagna,e di codificarlo attraverso le sue poesie ed i suoi scritti, lasciando questo patrimonio linguistico alle nuove generazioni di Malvagna e della media Valle dell’Alcantara.

Dopo questo doveroso ma succinto quadro biografico, rivolgo a Josè Russotti l’invito a fare alcune considerazione sull’Antologia dei Poeti Siciliani, e sulla sua futura attività dopo che sarà sconfittala pandemia da Coronavus19: “ Il mio intento è stato quello di creare un dossier dei poeti siciliani contemporanei, un Vademecum degli autori di rapida ed essenziale consultazione, dove accanto ad un profilo autobiografico è proposta anche qualche lirica significativa dell’opera di ciascuno.Il poeta Mario Tamburello scrive tra l’altro nella sua recensione al libro: —…Una bella raccolta e, come ogni opera bella, inevitabilmente incompiuta, perché accanto ai <Grandi>  ed ai già selezionati voci nuove sono da scoprire nello scenario letterario di Sicilia.— Infatti parliamo di poesia vera  che in Sicilia, come già detto, sta vivendo  una stagione di ripresa, purtroppo  guastata nell’immagine dalla poesia improvvisata che si spaccia per poesia, che viene condivisa sui social e che in buona parte è improponibile. Nelle sue note conclusive il Prof. Tommaso Romano sottolinea l'importanza di una catalogazione dei nuovi fermenti letterari e poetici in Sicilia, per dare visibilità ad una poesia siciliana innovativa e non stereotipata in luoghi comuni desueti.
  Ma più complessivamente qualcosa si muove. Nelle librerie si vedono raccolte di poeti contemporanei, vedo che si moltiplicano i reading di poesia, che le persone vanno ad ascoltare i poeti che declamano i loro versi. Comunque sia chiaro un concetto: poeti si nasce, è una condizione dello spirito e dell’anima. Essere poeta non significa mettere uno sull’altro versi, trovare parole roboanti o costruire astrusità discorsive. Essere poeta significa trasferire emozioni a chi legge, fare sentire quel componimento come il proprio. Né, per chi scrive in Siciliano basti consultare Dizionari come il Pitrè o altri – si è poeti se si è poeta dentro e si vive la vita da poeta.”.

Riguardo al suo futuro di organizzatore ed animatore culturale, una volta, speriamo presto, sarà superata la pandemia del Covid19, Josè risponde:

“ La pandemia mi ha fatto capire che in giro esistono troppi premi e concorsi di poesia. Dopo l’esperienza maturata coi concorsi che ho organizzato, onorevolmente credo, preferisco fare dell’altro, magari l’editore. Già ho in catalogo coi loghi dei <Fogghi Mavvagnoti> diverse pubblicazioni di autori interessanti: LE MIE LENZUOLA di Pietro Cosentino; FIORI di HIBSCUS di Concetta Mangiameli; il piccante e godibilissimo lessico popolare per dei racconti d’amore dello scrittore trapanese Francesco Giacalone; ho scritto, tra l’altro un monologo da brivido sul periodo del Covid19 e se il nuovo sindaco di Malvagna mi concederà il patrocinio, ho in mente di  istituire a Malvagna un Premio che già ha un titolo:<Premio Cuba Bizantina>, con cui annualmente saranno insigniti un gruppo di autorevoli personalità di spicco, provenienti dal mondo culturale, artistico, politico, socio-economico ed imprenditoriale, e scientifico siciliano.”.




Nel solco di questo nuovo percorso editoriale, ecco comparire una chicca: <MALVAGNA mia>, 
si tratta di un libro fotografico con fotografie contemporanee, ma soprattutto d’archivio, di personaggi, angoli, ambienti, storia e storie, di Malvagna con oltre 400 scatti tutti rigorosamente in bianco e nero, in oltre 130 pagine. Questo libro rappresenta un ulteriore lascito che Josè Russotti ha creato per il paese degli avi, il suo paese: Malvagna.

Scritto da Antonio Cattino© Gennaio 2021.






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