TERRA IMPASTATA DI MORTE E POESIA.«Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia». Giovanni Pascoli.
Stretto di Messina - notturno, dal Web. |
TERRA IMPASTATA DI MORTE E POESIA.
Vedi forestiero che coi tuoi passi calchi
questa terra che ai suoi figli fu matrigna
come Medea la morte procurò
nei secoli coi suoi sconvolgimenti,
e del mare il sollevarsi delle onde
fino a sommergerla per poi rapir le genti.
Quell’anima di raggiante alterigia
è lì sepolta tra terra e mare,
sotto i tuoi passi, si, sotto i tuoi passi.
Non ne senti la presenza?
Il suo respiro?
Essa vaga tra ferraglie ed antiche pietre
senza sosta né riposo, solitaria chimera
di svanito tempo, in cui, bella signora,
dei suoi gioielli e di dorate vesti
veniva addobbata da divine ninfe.
E poi a volte riemerge,
lo Stretto dipingendo di Magie
Morgana l’attende coi suoi bianchi cavalli
dalla svolazzante criniera azzurromare,
e con la tavolozza di ricercate tinte
colora albe e irripetibili tramonti.
E m’innamoro su la riva ad osservare
le sue tonalità d’arancia ed i rossori
o l’increspar d’argento onde e risacche,
l’ onde spumose che la rena poi carpisce.
Ed io non so se piango per amore
o per la meraviglia di fatture inusitate,
ma m’innamoro, come fe’ Peloria
Ninfa e Regina che ne fu nutrice.
Antonio Cattino © Inedita- 9/01/2018. Ogni diritto riservato per legge.
La città di Messina, distesa tra le falde dei monti Peloritani, degradanti verso la costa, e lambita dal mare, rinvia il poeta,Antonio Cattino, al ricordo di miti suggestivi e di antiche leggende.Il fluire della poesia ,scolpita con profondi versi,diventa un mare in fermento,dove ogni momento diventa poesia melodiosa e sublime.
RispondiEliminaGrazie Maria Pia Calapà, per l'attenzione ed il tuo bel commento, onorato.
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