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Tre poesie di Gaetano Anania - il poeta marinaio.





Gaetano Anania nasce a Messina il 7 novembre del 1948, nel 1970 consegue il diploma di Capitano di Lungo Corso ed inizia così la sua carriera marittima. Il contatto col mare nelle molteplici  rotte percorse,  l'osservazione dell'immensità del cielo stellato, le tempeste, il volteggiare degli uccelli marini, sono fra gli elementi che orientano la sua sensibilità poetica. Lentamente ma inesorabilmente, le sue peregrinazioni per mare diventano tratti di un viaggio interiore per scoprire sè stesso e dare un senso alle alterne vicende della vita.  L'andare per mare per Gaetano Anania è quindi metafora della sua vicenda umana. Nella mutevolezza degli elementi naturali, governati da geni imperscrutabili, s'intravedono i cambiamenti della vita, delle vite degli uomini. Una poesia intima quindi in cui il tratto poetico, trova un ricco corollario di simbolismi, metafore e similitudini che avvolgono il lettore di un'aurea di sogno e lo fanno riflettere anche sulla propria esistenza, sul proprio "viaggio".
Solo nella maturità, una volta in pensione, decide di dare alle stampe una prima silloge poetica :
"Riscoprendo Il Mare" presso Samperi Editore - 2016 - Messina, corredata da una Nota Introduttiva della poetessa Maria Grazia Genovese e Note Critiche della poetessa Melania Rossello. (a.c.sax).









TEMPESTA TROPICALE

Veloci gli aironi 
ghermiscono 
la facile preda
all’ombra di flutti increspati:
guardano l’avanzare 
di un turbinoso vortice . 

Una nave beccheggia
e va incontro 
al procelloso mare
che tutto percuote.

Risalendo le molteplici onde
prora martoriata 
sfuggisti 
all’orrendo disegno
degli oscuri abissi.

Cuori tremanti
sollevano umani sospiri
nell’attesa del tuo riemergere
nel cielo coperto
da nubi veloci 
prive d’aironi.

(Gaetano Anania, da Riscoprendo il Mare)


PUNTO NAVE


Latitudini  crescenti

irrorano il mio germoglio 
di biancospino 
attraverso fondali scoscesi
immersi nel cielo profondo.

Si rincorrono ali frementi

di cormorani  mai sazi 
che perforano l’azzurra coltre
ricamata di striate nubi
illuminate da residuo bagliore.

Così di Venere e Saturno

le rette posai incrocianti
su carta di Mercatore
ad indicare il corso
del mio dondolante fluire 
seguendo increspate onde.

(Gaetano Anania, da Riscoprendo il Mare)




IL  DRAGO  DEI  SOGNI


Mi stesi all'ombra 
delle viole
perché l’acqua ne portasse
le stagioni 
e allacciai il canto
ad un sogno perduto.

Strappai le ali
al drago dei sogni
fuggendo rapido
dalle lunghe corse
indietro nel tempo.

Così il soffio
di una storia antica
si diffuse nel tuo castello fatato
senza il crepitio
di quel fuoco ormai spento.

(Gaetano Anania, poesie tratte da "Riscoprendo il Mare").












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