Passa ai contenuti principali

DANSE MACABRE di Mariagrazia Genovese.

Mariagrazia Genovese - Poeta e Musicista



Spazzata via

la carcassa.
Nudo involucro.
Secca cenere.
Quasi corazza (vuota)
di scarafaggio.

Spazzare, spazzare, via!

Che non resti nulla,
solo un ricordo,
ripulito.

L’ambiente necessita 
il giusto nitore.
Igienizzato.

Neanche, ormai, la pena.

Ma c’è un senso a questa fine alogica?(*) 
Perché?

«Spazzare, spazzare!
Disfarsene!»

Rimuovere…

Ho toccato con mano la morte.

Dovremmo esiliarci.
Percorrere il sentiero
bordato
da siepi
e sparire, svanire.

Che non si sappia , il dolore.
Che gli altri non sappiano:
dolore, sudore, essudazione malata.
Incontinenza.
Incontrollato. Tutto.

Che altri non sappiano.

Non mi farò vedere.
Tu non mi vedrai, così ridotta.
Che tu non abbia a sopportarmi.

No, alla paura.
No, al dolore.

Si, alla solitudine,
ma breve.

Di mia volontà.

Scanserò la sudata agonia.
L’ansimare.

Mi avvierò su per il viottolo,previa certezza del salto.
Molto alto.

Immaginerò le ali.
Aprirò le braccia.
Via!

……………./……………./……………..

Christine…lei si, lo aveva provato, il salto.
Eppure, lei, sopravvisse.
Sorrideva, ingessata da capo a piedi.
A pezzi le membra, ma, d’improvviso, integra
dentro.

Per amore…
Ofelia - nell’acqua - coi fiori.
Christine - nell’aria - il volo.

Lei, prima, aveva provato – ricordo – le vene
e, pure, al fiume aveva pensato.
La Morte non la voleva. Rifiutava il tocco della sua mano.
Il polso, fasciato.

………………/……………………./………………

Avevo ammirato il merletto, di marmo.
Una trina, una pena.
Tanta bellezza di morte. Su, al Conventino (**).
Da bimba andavo per cimiteri.
Una zia – un vanto – conosceva tutte le storie:
Qui, il bimbo, lo vedi? Sua madre,pose.
Lo piange un angelo e lo consola.

Dei fiori
l’odore
di marcio.

Poi, mio padre.  La morte ho toccato con mano.

…………./…………………./………………….

D’essere orfana mi vergognavo.
Mi faceva sentire diversa, come fosse una colpa.
Io avevo di meno: non padre, non soldi.
Di meno.

E chiusa restavo. 
Chopin, le frasi: altra era la lingua. Solo per pochi. Solo per me.

Da quanto non parlo,
Chopin,
con te?
Di me?

……………../……………/…………….

Muore il Susino (***). Tocco la morte: ansima.
Questione di giorni, di ore.

Chopin
Ballata
Mazurka
Danza – la Morte – macabra.

Sono tutti, i miei cari, di là.
Per un attimo, Nonna, nell’altra stanza.
Confusa.
Il tempo all’indietro.
Conforto.
Chopin.

Filo – rosso – svolge – note.

Bianco – candore – fiore – chiuso.

Chopin.

-Maria Grazia Genovese-



(*) La “sindrome alogica” rappresenta il quadro finale dell’evoluzione della malattia di Alzheimer.
(**) Il “Conventino” è la cappella in stile neogotico che domina il Gran Cimitero monumentale di Messina. Nella spianata antistante è possibile ammirare opere scultoree di gran pregio eseguite fra la seconda metà dell’Ottocento e 
iprimidecenni del Novecento .
Conventino - Gran Camposanto - Messina

(***) Il Susino, morto pochi giorni fa, era uno dei miei amatissimi gatti.




Il dipinto è "Il giardino della Morte" (1896) di Hugo Simberg

Commenti