ADELAIDE CANTAFIO, fra i miei poeti preferiti,
in questo Contrasto che è un vero Atto Unico.
FIGLIA:
(A mio padre)
Ora (dopo allora),
nella mia sera,
immagini di te,
che alleggerivi i pesi e le fatiche.
Albero silenzioso,
non era il tuo tramonto
e hai messo le ali
per inseguirmi, sempre,
in ogni luogo e in tutte le stagioni.
Ora (dopo allora),
cerco il tuo sguardo,
ancora il tuo profumo,
la piega delle labbra in un sorriso,
trovarti poi,
in qualcuno ed in qualcosa,
è come un ritrovarmi papà mio.
E, ancora e ancora,
dopo allora,
questa parte di vita che mi spetta,
ascolta il tuo silenzio,
quello che non s’inventa,
e che s’affida ai venti,
per ricordarmi di non aver paura
in questo mondo,
che sembra stare solo,
sotto il cielo.
MADRE:
dolce matita
-dice il bianco foglio-
segna, su questa tinta,
le chimere,
penetra questa carta
d'illusioni
e sopra incidi in fiori
tutta la tua bellezza
dei pensieri.
FIGLIA:
Madre, e che certezza c'è
dove c'è il dubbio?
Mi sembra una bugia
quel mandorlo fiorito
a primavera,
e colgo la verità
in quelle foglie secche
che il vento stacca
per offrirle al cielo.
MADRE:
Non ti arrendere ai giorni
cuore mio
Ancora hai tanto inchiostro
e tutto di moltissimi colori,
miracolo e meraviglia
a primavera.
FIGLIA:
parlano... in tanti,
Madre,
Giullari e Mangiafuoco,
moderni Nihilisti e Farisei,
ed è la Verità
una scommessa,
quando si cerca un senso all'apparenza,
"quell'apparenza
che, oggi, spesso,
passa per sostanza".
MADRE:
ancora non è l'ora dei bilanci
nè di squadrare il grigio delle nubi
sbirciare la clessidra ti fa male
La sabbia cela il verde
e ti nasconde
quel fiore che s'accinge
al suo nuovo spuntare
Sii più testarda della vita stessa
hai da sfogliare ancora
questo libro
di spazi bianchi pronti da riempire
e contornare in orli di colore
che non saranno solo di chimere
Continuerai a nutrirti
non temere
d'Amore di Padre e Madre
quelli veri
che vi hanno spalmato Miele
sul pane duro e amaro del capire...
Adelaide Cantafio 21 Marzo 2016
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