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Trittico di Miti dello Stretto - di Antonio Cattino.


Lo Stretto di Messina - visto dal Monte Dinnammare, con Messina e Reggio C. dirimpettaie - foto dal Web.


          "Questa piccola raccolta di tre poesie in lingua italiana, presenti già in appendice al mio racconto Cola 'U Pisci- < Nel Mito di Colapesce>  - Di Nicolò Edizioni Messina 2014,  rappresenta il breve compendio di una mia produzione più vasta, sia in lingua italiana che in lingua siciliana, sui Miti e le Leggende dello Stretto di Messina .Questa trilogia l' ho voluta dedicare al Poeta Pasquale Ermio nel giorno del suo compleanno (26 luglio 2016) che festeggerà insieme agli amici poeti ed artisti del <Salotto Artistico Socio - Culturale Aperto> da lui fondato ed animato, La festa si terrà proprio nel posto che è il più pregno di Miti e Leggende dell'intero Stretto di Messina, a Punta Faro o Capo  Peloro da dove si può godere lo scenario Siculo - Calabro, unico e maestoso  dello Stretto. Antonio Cattino."

Antico bassorilievo di sarcofago, raffigurante Cariddi.



CARIDDI
Sei  tu forse Cariddi
che  lo Stretto sconvolgi
gridando la tua rabbia
riemergendo da imperscrutabili
baratri dell’anima?

O sei il delirio di questa terra
che pace non trova
fra le lingue di fuoco
che Etna dispensa
fin dai profondi
cunicoli della sua natura ?

Ma io ti vidi in sogno
emergere dai flutti
fanciulla di divina bellezza
con gli occhi accesi di vita
sguardo ammaliante che amore diffonde
fra gli uomini oramai smarriti
ed a nuova vita conduce
e ti chiamai per nome
PACE !
Antonio Cattino

La Rocca di Scilla vista da Capo Peloro





". . . . . . . .. . .. . ... . assorbe
la temuta Cariddi il negro mare.
Tre fiate il rigetta, e tre nel giorno
l'assorbe orribilmente.
Or tu a Cariddi
non t'accostar mentre il mar negro inghiotte;"
. . . .
(Omero, Odissea, libro XII)




L'INCONTRO DEI DUE MARI

Magia e sogno degli Dei marini
sortilegio di Fate e di sirene
che dallo Jonio
all’apparir d’Aurora
arcani canti intonano volgendo
verso il Tirreno che nello Stretto entra
dell’erta Scilla la rupe superando
insieme al palmo del sabbioso Faro
proteso verso i  gorghi spumeggianti .

Saluto del mattino dei due mari
mentre di Scilla, Cariddi grida il nome
e  Scilla dalla Rocca gli risponde
scuotendo l’onde e il sonno delle genti.

Antonio Cattino



Dipinto di Assunta Grasso




SIRENE

Chi siete voi se non donne
che i fondali dell’anima abitate
ricordi amati che mai dimenticati
dei visceri dormienti vi cibate

fino ad evirare ogni pensiero
distratto dall’ascolto di quei canti
che degli amori promettono ritorni;

Al tramonto scorgo voi passare
a Punta Faro volgete lo sguardo
da Scilla con Cariddi vi recate
a consumare quell’orribil pasto;

Come vorrei insieme a voi nuotare
che del mio cuore un dì foste compagne
ed al gorgo dei perduti amori
annegare nel vostro arcano canto;

Agli amici che amo da una vita
e loro amor per amore ricambiando
supplico di legarmi all’alta Pila
onde gioiosa vista vostra mirare;

e non insieme a voi solcar le onde
ed il raccapriccio così poter evitare
come Odisseo legato al ligneo palo
fra i flutti del destino vi mirava
io vi ascolto in trattenuta posa
piange il mio cuore non potervi amare;

Ingrato poi risveglio già mi coglie
a contemplare il freddo del mio letto
che dall’amor sognato mi distrae
del nuovo giorno il rapido bagliore
dalla finestra seppur dischiusa appare.

Antonio Cattino 

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