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LA BIRRA a MESSINA si produce ancora- Il Birrificio Messina è da oggi una realtà.

La festa fra i capannoni del Birrificio Messina - tutte le foto sono di Ciccio Mucciardi


La sala dei Silos - foto di C. Mucciardi.
Non importano i nomi di chi oggi era presente all'inaugurazione del "Birrificio Messina"
la nuova fabbrica della BIRRA a MESSINA, vi era tutta la città di Messina, che faceva corona ai quindici eroi che hanno portato avanti in cooperativa un progetto, sostenuto da tutte le forze politiche cittadine e per buona parte dalle istituzioni regionali. La città nel suo complesso, ha spinto la cooperativa animata dal mitico Mimmo Sorrenti a conquistare, fra mille difficoltà questo traguardo. Questo risultato rinverdisce e rende viva una tradizione industriale messinese, iniziata nel lontano 1923 dalla famiglia Faranda con la costruzione del Birrificio storico di via Taormina a Gazzi, il cui terreno fu acquistato dai baroni Cassibile, che coi proventi della compravendita, qualche anno più tardi, costruirono l'attuale Villa Igieia,ultima residenza della famiglia a Messina. 
Sembra che per la fabbricazione della Birra Trinacria, poi Birra Messina, si utilizzasse una 
particolare acqua, captata nel piano San Nicola, di fronte all'omonima chiesa, parrocchia del rione Gazzi, ma ciò ormai appartiene al Mito, il Marchio " Birra Messina" non è più cosa nostra da quando i Faranda hanno venduto l'attività alla Dreher del mega gruppo tedesco Heiken. La storia ricominciò per poco, per due anni con il marchio Triscele, poi passato anch'esso alla Heiken. Oggi alla cerimonia, aperta da un messaggio dell'Amministratore Apostolico, portato da due suoi vicari, che hanno benedetto i nuovi locali industriali all'ASI di
Larderia, non vi è nessun capitalista privato a reggere le fila del nuovo discorso industriale ma una cooperativa di 15 persone che con le loro famiglie, a costo di immensi sacrifici, hanno rotto il muro del messinesissimo detto: "Chi cca nun si pò fari nenti, picchì è tuttu inutili "
o " livamuci manu chi nun si cunchiudi nenti".  Faccio solo un nome, oltre a quello du Sinnucu, con la fascia tricolore sulla maglietta della festa, quella nuova. C'era Nino Frassica che ha coordinato con qualche simpatica battuta " agghiacciante" molto ispirata certamente dal caldo torrido,  il taglio del nastro. Poi c'è stato il concerto coi bravi professori d'orchestra Sinfonietta Messina, addolcito da una passata di pastine secche alla mandorla e decine di bottiglie di spumante, che i  "Magnifici 15" hanno offerto alla folla dei presenti. poi è arrivato un elicottero, non so chi è sceso, se il Governatore Crocetta o il sottosegretario D'Alia,

Morale di questa favola
, Una città quando si unisce su determinati obiettivi, riesce a passare e creare sviluppo, su questo della ripresa della produzione della BIRRA a MESSINA, il risultato è tangibile, certo bisognerà inserirsi bene nel mercato, produrre una birra di qualità all'altezza della Birra a Messina, creare quelle sinergie ogni volta che ce ne sarà bisogno.
Si attende il taglio del nastro - foto di C. Mucciardi.
La strada è aperta, cominciamo a creare obiettivi di sviluppo, specie nel turismo, che non può continuare ad essere una palestra per parolai, ma occorrono, strumenti, strutture ed investimenti, nonchè professionalità (ed abnegazione) negli uffici preposti. Ma occorre anche, permettetemi, una mentalità positiva per il  bene civico da parte di quei gruppi imprenditoriali e finanziari, che sono stati per lungo tempo i favoriti di tutte le amministrazioni comunali, o quasi tutte, fondando le loro fortune famigliari,( altro che querelle sui fuochi d'artificio del 15 agosto!) mentre la gioventù messinese prendeva e prende la via dell'emigrazione. Oggi è un giorno nuovo, riflettiamo tutti.
Antonio Cattino 29 luglio 2016.
Mio incontro con Filippo Panarello, vecchio ... compagno di cgil.
Sulla Storia della birra Enrica Bartalotta scrive:
La produzione della birra si pensa risalga già agli Antichi Egizi, ma vi sono testimonianze che si rifanno anche alla zona della Mesopotamia: la traccia più antica apparterrebbe infatti a una tavoletta sumera risalente a 6.000 anni fa, che ritrae persone intente a bere una bevanda, da un recipiente comune. Le prime notizie storiche della birra, arrivano a noi dai Greci, e in particolare da Platone; la sua diffusione però, fu capillare soprattutto nel Medioevo. La nota bevanda dalle proprietà anti-diabetiche, è nuova dell’Isola, che ha sempre fondato la sua tradizione agricola, commerciale e culturale su quella vitivinicola di origine fenicia. Molti infatti, i birrifici e micro-birrifici artigianali sparsi oggi sul territorio: tra cui menzionare Pinta Siciliana S.a.s., azienda, della provincia di Messina, produttrice e distributrice della birra Irias. Pinta Siciliana ha lanciato qualche mese fa Indica, la prima birra di Sicilia al fico d’India, frutto rinfrescante dalle proprietà diuretiche, che nasce spontaneo sulle coste della Sicilia.

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